L’Isola del Tesoro by Robert Louis Stevenson

autore:Robert Louis Stevenson [Stevenson, Robert Louis]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Adelphi
pubblicato: 2018-11-22T23:00:00+00:00

CAPITOLO XXI

L’ATTACCO

Appena Silver scomparve alla vista, il capitano, che l’aveva tenuto sotto stretta sorveglianza, si girò verso l’interno della ridotta, e non trovò nessuno al suo posto tranne Gray. Fu la prima volta che lo vedemmo arrabbiato.

«Posti di combattimento!» ruggì. E poi, mentre noi tutti filavamo ai nostri posti, «Gray,» disse «ti citerò nel giornale di bordo; sei rimasto fedele al tuo dovere da buon marinaio. Signor Trelawney, mi meraviglio di voi. Dottore, credevo che aveste indossato l’uniforme! Se è così che vi siete comportato a Fontenoy, signore, avreste fatto meglio a restarvene in branda».

La squadra del dottore era di nuovo tutta alle feritoie, gli altri si erano buttati a caricare i moschetti di riserva, tutti col viso rosso, questo è certo, e toccati nel vivo, come suol dirsi.

Il capitano restò un momento in silenzio osservandoci. Poi riprese a parlare.

«Ragazzi,» disse «ho sparato una bordata a Silver. Sono andato giù piatto di proposito; e tempo un’ora, come ha detto lui, verranno all’arrembaggio. Siamo inferiori di numero, non ho bisogno di dirlo, ma combattiamo al riparo; e un minuto fa avrei detto che combattiamo con disciplina. Non ho il minimo dubbio che possiamo dargliele, basta che lo vogliate».

Poi fece un giro d’ispezione e riscontrò, come disse, che tutto era in regola.

Nei due lati più corti della ridotta, a est e a ovest, c’erano solo due feritoie; nel lato a sud, dove si apriva il portico, sempre due; e cinque nel lato a nord. C’era una buona ventina di moschetti per noi sette; la legna da ardere era stata sistemata in quattro cataste – uso tavoli, diciamo così – erette ognuna a circa metà di ogni lato, e su ognuno di questi tavoli avevamo messo delle munizioni e quattro moschetti carichi, pronti e a portata di mano dei difensori. In mezzo alla stanza, c’erano le squarcine allineate.

«Eliminate il fuoco,» disse il capitano «non fa più freddo, e non dobbiamo avere il fumo negli occhi».

La graticola di ferro, col fuoco e tutto, fu portata fuori dal signor Trelawney, e le braci furono spente nella sabbia.

«Hawkins non ha fatto colazione. Hawkins, serviti da te, e torna a mangiare al tuo posto» continuò il capitano Smollett. «Su, muoviti, ragazzo; ne avrai bisogno prima che finisca. Hunter, distribuisci una razione di brandy a tutti gli uomini».

E mentre questo veniva eseguito, il capitano completò mentalmente il suo piano di difesa.

«Dottore, voi starete alla porta» riassunse poi. «Fate in modo di vedere, ma senza esporvi; restate dentro, e sparate attraverso il portico. Hunter, difendi il lato est, da questa parte. Joyce, tu piazzati a ovest, ragazzo mio. Signor Trelawney, voi siete il miglior tiratore: voi e Gray terrete il lato più lungo, quello a nord, con cinque feritoie; il pericolo è lì. Se riuscissero a farsi sotto e a spararci dall’esterno attraverso le nostre stesse aperture, le cose si metterebbero male. Hawkins, né tu né io brilliamo come tiratori; ci terremo pronti a ricaricare e a dare una mano».

Come aveva detto il capitano, il freddo era passato. Il

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